allegroconbiro
ridere

Che risate!

Ero lì che mi stavo gustavo il mio bel panino con il pastrami quando alle mie spalle sento un risucchio tipo lavandino otturato e sturato di colpo, seguito da un grugnito tipicamente maialesco e da un verso che pareva il nitrito di un cavallo con l’asma.
Mi volto e vedo una coppia – a una rapida analisi maturata dopo anni di uscite a due del cazzo, e no, non in quel senso – evidentemente al primo appuntamento.
Lui terreo in volto non sapeva più che pesci prendere, mentre in contemporanea a me, tutto il locale si era voltato per capire quale fosse la causa del rumore di autoclave piombato all’improvviso fra di noi.
Perché tutti quei versi provenivano da lei, che porella stava solo ridendo.
Com’era la massima che per farla innamorare devi farla ridere?
Ecco, lui poraccio deve pure averci provato, ma dubito che più lei ride con il rantolo dell’annegato tratto in salvo in corner dal bagnino e più lui si innamora.
Me lo immagino mettersi a raccontare storie tristi come Mary Poppins quando deve recuperare dal soffitto lo zio Albert e i due pargoli.
Tutto, pur di non scatenare di nuovo il cane idrofobo: meglio depresso, che pimpante!

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