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Niente è per sempre

Il per sempre è la bugia preferita degli amanti, che credono nell’unicità di un sentimento in realtà totalmente banale, che si ripete identico in ogni storia d’amore, pur avendo la capacità di rinnovarsi ad ogni nuovo incontro.

Meglio non pensare che certe abitudini, certi riti, certe affermazioni, tutta la poesia, la passione, il sentimento, possano finire per noi, e diventare un giorno patrimonio di qualcun altro.

Scacciamo questo pensiero inevitabile, come l’idea che un giorno dovremo morire oppure, se avremo la fortuna di invecchiare, non sapremo più infilare un bottone dentro l’asola.

Meglio accantonarla questa idea molesta, e cullarci nell’idea dell’esclusività.

Non abbiate l’illusione di essere unici e insostituibili.
Non abbiate la presunzione di credere che la vostra storia d’amore sia la sola e irripetibile.
Non abbiate l’ambizione di credere nel per sempre.
Non pensiate di avere il privilegio di conoscere a fondo una persona.
Perché questa sarà capace di darsi con la stessa intensità al prossimo venuto, o forse anche di più.

Non appigliatevi all’idea dell’unico, irripetibile grande amore, col rischio di perdervi tutto quello di bello che può venire dopo la fine di una storia d’amore.

Non crediate di essere gli unici ad avere provato quella roba lì, nel mondo, nei secoli.

Ogni storia d’amore è unica, vero.
Irripetibile, per fortuna.
Anche se gli errori si ripetono sempre, inevitabilmente, e ci inseguono, dal passato prossimo, per quanto proviamo a tenercene alla larga.

Ma ogni storia d’amore è uguale alle altre, se vista da fuori.
Noiosa allo stesso modo.
Monotona allo stesso modo.
Banale, ordinaria, scontata.
Che ti fa dire che l’amore non esiste.
Quello degli altri, certo.
Che vale sempre un po’ meno del tuo.
Perché mica è speciale, l’amore degli altri. Soprattutto se credevi che ad essere così speciale fosse il tuo, il vostro.
Come può adesso quell’amore essere passato di mano, di tasca in tasca, come un accendino, che lasci andare per un attimo e non torna più.
E allora meglio sminuirlo, l’amore degli altri, nella speranza che faccia un po’ meno male.
Sperare che quelle parole che un tempo
credevamo solo nostre, non vengano regalate a qualcun altro.
Immaginare che certi gesti esclusivi non vengano donati, che certe promesse non vengano fatte di nuovo, magari con più foga, o forse con sincerità.
Meglio scacciarli questi pensieri, e crederci ancora un po’, che possa essere diverso, che possa durare.

Scrivere allora un finale non banale, che possa sbalordire, strabiliare.
Per esempio dimostrare che l’amore non esiste. Quello degli altri, già.
Ma gli altri, siete voi.

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