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Cambio pelle – grazie alla vita

Periodo di fermento, nuovi inizi, rinascite, brulicare di vita sotto pelle e, perché no, liberazioni.

Spurgo l’ultima merda accumulata negli ultimi mesi attraverso la pelle, che manifesta una fastidiosa orticaria.

E celebro così, con un inno alla nuova vita, la primavera dell’anima.

Liberamente tratto dal discorso di ringraziamento di Valeria Bruni Tedeschi alla cerimonia del premio David di Donatella, e su ispirazione di una recentissima conoscenza che ama la focaccia e De André.

Volevo ringraziare Haruki Murakami e Tom Robbins, i due capisaldi della mia cultura letteraria. Se un giorno dovessi diventare una vera scrittrice, vorrei semplicemente saperlo fare così.

Volevo ringraziare Luigi Tenco, Fabrizio De Andrè e Paolo Conte, ma anche Guccini e De Gregori, che mi hanno accompagnato nella mia adolescenza, invece dei Take That. E qualche conseguenza dev’esserci stata.

Volevo ringraziare le mie amiche, i “ce la faremo”, pronunciati sempre ed esclusivamente da donne meravigliose, gli abbracci lunghissimi e i primi messaggi, vocali e non, del mattino.

Volevo ringraziare i cieli stellati delle alture liguri, che mi ispirano pensieri profondissimi e altrettanto stupidi sui massimi sistemi, che mi avvolgono come una coperta di velluto e che mi contemplano nelle notti d’estate, a ricordarmi che sono io la stella che brilla da ammirare.

Volevo ringraziare la mia amica Elena, la cui amicizia è stata suggellata da cibi ben più consistenti della focaccia… come minimo era una focaccia farcita al salame, mangiata al nostro baretto all’università, spesso in compagnia di altre due befane; oppure i pansoti al sugo di noci, le frittatine ripiene di crema al tonno, il sughetto concentrato di pomodoro e olive e, in tempi più recenti, la ‘nduja calabrese e i panetti di pasta di mandorle.

Volevo ringraziare le calamite che mi porto via da ogni viaggio, e che ci portiamo vicendevolmente da ogni viaggio, scelte fra le più kitch, a tenere insieme i lembi della nostra amicizia.

Volevo ringraziare la mia maestra delle elementari, che mi ha iniziata all’amore per l’arte e per il bello, e Michelangelo e Caravaggio che hanno animato le pareti della mia cameretta di adolescente, invece dei Take That. E qualche conseguenza dev’esserci stata.

Volevo ringraziare i bicchieri di vino rosso per avermi aiutato a sciogliere quel nodo nello stomaco che mi sono portata appresso per troppi mesi; ma forse, più che del vino rosso, il merito era di certe schiumarole, benché quasi astemie, che si son prese un capo per uno di quel maledetto nodo e lo hanno sciolto, con l’abilità che solo certe donne posseggono di farsi carico dei casini altrui, spostando i propri di quanto basta per lasciar spazio a quelli delle persone che amano.

Volevo ringraziare il fagott… ehm… fardello che in una notte bolognese mi ha portata a fondo, permettendomi così di risalire, con spinta da nuotatore olimpionico.

Volevo ringraziare le sigarette, compagne di certe serate e certe notti, di solitudine e anche no, che mi hanno ricordato che sono abbastanza forte da poter fare a meno di loro. Di certe cattive abitudini bisogna liberarsi per rinascere e raggiungere i propri sogni, così come di certe persone.

Volevo ringraziare Cope, perché nessuno mi aveva mai regalato un peluche, nemmeno a 15 anni, ed è stato piuttosto catartico trasformarlo in bambolina voudun.

Volevo ringraziare l’acqua salata, in ogni sua forma, lacrime, sudore e soprattutto, mare.

Volevo ringraziare quelli che ti cedono il posto in fila alla cassa se devi pagare solo un litro di latte, chi ti sorride all’improvviso senza una vera ragione, chi ti tiene la porta, chi si muove a tempo canticchiando sul bus con la musica nelle orecchie, chi intreccia le tue dita alle sue mentre camminate per strada, chi ci tiene tantissimo a portarti in un posto che ama, chi cede a bere il vino rosso, che tu ami, anche se ama il bianco, chi ti da’ la precedenza in macchina, chi non te la da’, perché è distratto e però alza una mano in gesto di scuse, con un sorriso un po’ imbarazzato tipo “sai, stavo ascoltando la mia canzone preferita alla radio” oppure “stavo pensando alla persona che amo”, eventi questi spesso legati da un nesso di causa-effetto.

Volevo ringraziare la danza per avermi regalato un corpo che ancora non soccombe agli acciacchi della vecchiaia e un’anima resistente e gentile.

Volevo ringraziare mia mamma per avermi cresciuta indipendente e un po’ femminista, e mio papà a cui devo il mio ateismo e il mio antifascismo.

Volevo ringraziare mio figlio per le cure amorevoli che solo un bambino di sei anni può regalarti, per i gelati di bolle di sapone, e le bolle di sapone fatte con le mani, per i suoi occhi grandi come piattini, costantemente spalancati sul mondo, per le bottiglie di plastica legate ai piedi e usate come pattini, per la saga di Star Wars, che mi annoia a morte, per le letture ad alta voce, e le mani sudaticce appese alle mie, per la caccia ai granchi sapendo che di granchi non ne troveremo mai, ma l’importante è provarci, sempre e comunque, per i giri in pedalò, per l’attesa, per i sette triliardi parole al secondo, per gli schiaffetti sulle mani quando mi mangio le pellicine, per le sue lacrime sincere, per le canzoni cantate a squarciagola in auto, per gli occhi alzati al cielo mentre sbuffa, per i riccioli sudati dietro alle orecchie e per i suoi grossi piedoni di gigante-bambino, solidi radici sempre pronte a staccarsi da terra per spiccare il volo.

Volevo ringraziare i falsi amici che mi hanno dimostrato il loro vero volto strada facendo, e che con tanta facilità si sono dileguati lasciando un vuoto, o meglio uno spazio, prontamente colmato dalle persone che amo.

Non ho “povere psicanaliste” da ringraziare, ma molte amiche, che mi sopportano e sostengono e psicanalizzano al bisogno!

E volevo ringraziare gli uomini che mi hanno amata, e soprattutto quelli che non mi sono mai stancate di amare, malgrado tutto, perché ne sono ancora, dannatamente capace.

Mentre gli uomini che non mi hanno amata o che mi hanno abbandonata beh… se ne possono andare a fare in culo!

 

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