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Don’t touch my Ghost!

Io vi avverto.

NON FATELO.

Poi non dite che non ve l’avevo detto.

No, no, no, non sono impazzita. Sono impazziti LORO, che dimmi te se io alle 9 del mattino mi devo strangolare col biscotto della colazione perché leggo sul giornale una notizia del genere!

Adolescenti degli anni 80 e 90 mettetevi sedute; non so come dirvelo.

Anzi, non oso scriverlo; un po’ di rispetto per i morti insomma.

Ok.

Lo scrivo sottovoce.

Voi leggete sommessamente.

Vogliono fare la serie televisiva di GHOST.

(SansexyPatrickpaceall’animasua mi perdoni per avere trascritto questa bestemmia)

Sì avete letto bene, lo so è un duro colpo, calma.

Fate un bel respiro, magari un goccio d’acqua? No, qui ci vuole qualcosa di forte, un whisky forse.

Ora, di prequel, sequel, adattamenti cinematografici di libri e serie TV ne abbiamo visti a bizzeffe, alcuni riusciti altri meno.

Ma qui stiamo parlando di GHOST, un cult della mia generazione, quasi al livello di Dirty Dancing, per me personalmente una bella rampa di scale sopra Top Gun.

GHOST capite?

GHOST!

Che mi dicono che gli autori sono pure bravini eh? Si parla di due registi che qualche capacità pare l’abbiano dimostrata: parliamo di “A beautiful Mind” e “Alias”, tanto per dire.

Ma insomma, a toccare un monumento generazionale senza ferire i cuori (peraltro non ancora rimarginati per la morte del protagonista) dei fans la vedo dura.

Per dire: quante volte l’avete visto? Quante lacrime avete versato ad ogni visione? Quante miliardi di volte avete sognato di replicare la scena del vaso di argilla? Quanti chili di colla Pritt avete consumato, voi, giovani donne degli anni 90, per tappezzare le vostre Smemorande di foto dell’unico, intramontabile intoccabile Patrick Swayze?

Non potete deturpare così il monumento della mia adolescenza; non vi permetterò di distruggere la colonna portante della mia giovinezza, giammai!!

Dio solo sa quante limonate interminabili mi sono fatta alle feste liceali pomeridiane in stile “tapparella”, avendo come colonna sonora Unchained Melody.

E le ore che ho passato nei pomeriggi piovosi, tra una versione di latino e l’altra, col dito sul tasto REC nell’attesa che me la passassero alla radio per registrarla; per ascoltarla allo sfinimento, e struggermi d’amore per quel figo di 2H con gli occhi verdi e immaginarmi mille volte la scena del nostro incontro fortuito sulle note della dolcissima colonna sonora di GHOST.

E trovare poi lì vicino, ovunque fossimo, per caso, un tornio, acqua e argilla… (avevo 14 anni, chiedo venia).

Donne! Alzi la mano chi è cresciuto negli anni ’90 su!

Sapete di cosa sto parlando, vero o no?

Che poi mi è venuto un colpo a pensare che è un film di 23 anni fa. Capite? 23 anni fa. Roba che io 23 anni fa non solo ero già un essere vivo e pensante, ma c’avevo già da gestirmi i miei bei sbalzi ormonali e le cotte non corrisposte.

Com’è successo che son diventata adulta? Mi son persa qualche passaggio nel mezzo.

Nel frattempo Patrick è morto, e ora vogliono fare del cult della mia adolescenza un serie TV!

Ma come vi è venuto anche solo di pensarla una vaccata simile?? GHOST rappresenta una piccola perla di perfezione nel suo genere; non fraintendetemi, so che non stiamo parlando di Blow Up, però n’assidenti, perché perché perché???

Certi film nascono così e sono perfetti, per l’epoca, per il pubblico, per la storia raccontata.

Diciamo la verità, persino Dirty Dancing 2, interpretato dallo stesso Swayze è stato un flop pazzesco; perché è impossibile ricreare QUELLA magia in un sequel o in un remake.

E vogliamo cercare qualcuno all’altezza nel 2013??

Ditemi voi, nella schiera di attricette dei giorni nostri chi mai potrebbe eguagliare una giovane Demi Moore acqua e sapone, che ancora non sapeva il significato di parole come “botulino”, “Strip-tease” o “toy boy”; fresca sposa di Bruce Willis; quelle erano coppie, altro che i Brangiolini, i Cruisholmesini e i vampirini, tszé.

Prima delle pose nuda a gravidanza inoltrata, prima della testa rasata del Soldato Jane, prima delle tonnellate di botulino che la fanno sembrare la brutta copia della figlia, prima di tutto questo c’era lei: Molly, la dolce Molly, col caschetto e le camicette anni ’80 annodate in vita e le spalline di gommapiuma.

Molly, a cui ammazzano il fidanzato, e tu sei lì con lei, in quel vicolo, mentre urla aiuto con le mani insanguinate… aaah, sospiro.

Per non parlare di LUI, Patrick Swayze, il bello e dannato e tormentato Patrick Swayze. Che entra ed esce dagli eccessi dell’alcool e della droga, che ancora non si è ripreso dal successo di Dirty Dancing e non sa che sta per inanellare un’altra perla nella sua carriera di sex symbol e sogno proibito di ogni adolescente 1987 ad oggi.

Chi non ha tentato almeno una volta nella vita la famosa “presa” nel lago di Dirty Dancing? E chi non ha mai studiato la mitica coreografia finale? “Questo è il mio spazio” e “nessuno può mettere baby in un angolo”, sono citazioni che hanno fatto di noi le meravigliose trentenni che oggi siamo.

Per non parlare di quanto avrei voluto sentirmi dire “Idem” da un ragazzo, anziché “ti amo”. Che a una faccia da schiaffi così tutto è permesso.

Patrick, il biondissimo Patrick di Point Break, nel binomio da favola con l’altro amore della mia vita Keanu Reeves.

Ditemi chi avrebbe il coraggio di prestare la sua faccia a Sam.

Chi si prenderebbe questo rischio? Chi mai potrebbe essere all’altezza?

Ma io non lo so, fare il remake di Ghost è come pensare di mettere le mutande ai nudi della Cappella Sistina (ah no pardon, quello l’han fatto davvero), come abbinare una camicetta azzurro puffo a una gonna marrone, come mettere lo zabaione nel risotto al tartufo. Che magari ti viene fuori una figata pazzesca, ma molto probabilmente il risultato farà vomitare.

La delusione è praticamente certa.

Come quando abbiamo visto i Take that riuniti dopo 20 anni (‘sto 20 comincia a infastidirmi): abbiamo lasciato 5 sex symbol e ci siamo trovate davanti 5 padri di famiglia con la pancetta e la calvizie incipiente. (a parte Robbie Williams, che bolso e sudaticcio è ancora più figo, che te lo dico afffare??)

Con l’aggravante di pensare che Patrick fa ormai parte dei più.

E allora, un po’ di rispetto, insomma.

Ora scrivo alla Paramount, a Obama e al Papa perché si mobilitino: giù le mani da Ghost!

Anzi no, faccio una petizione su change.org; tanto se c’è qualcuno che si mobilita per salvare il Fantabosco o per avere Barman come protettore della città, io dico che qualche sostenitrice la trovo.

35enni di tutto il mondo unitevi!

Dont’ touch my ghost!

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